Pagina 25 - santa maria goretti 01

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L’apertura del Poligono militare, sul finire dell’Ottocento, il più mo-
derno ed attrezzato d’Italia, darà un notevole contributo a questo
sviluppo, costituendo per l’economia e la società nettunese del-
l’epoca, ancora legata alla vita rurale, motivo d’incremento demo-
grafico e motore di crescita economica. Il cuore pulsante del paese è
il borgo, ricco di palazzi signorili ma anche di case semplici costruite
attorno alla chiesa madre dedicata ai Santi Giovanni Battista ed
evangelista: ne è parroco l’arciprete don Temistocle Signori che as-
sisterà e conforterà nelle sue ultime ore la piccola Maria.
A lato della Collegiata vi è ancora l’oratorio del Carmine, di fronte
il palazzo baronale, già Colonna. Dietro la chiesa il bel palazzo Sè-
gneri, su piazza Colonna il palazzo Doria – Pamphilj, costruito sul
villino Cesi di epoca secentesca. Sindaco di nettuno è Angelo
Combi, la sede del municipio è ancora nel palazzo baronale di fronte
la chiesa di San Giovanni. nel 1900, il primo marzo, la città è rag-
giunta dalla luce elettrica. Le antiche lampade a petrolio, che al de-
clinare del giorno vengono accese lungo le vie, sono sostituite nelle
piazze e lungo le strade del paese dalle lampadine elettriche. Risale
al 1902 l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo palazzo munici-
pale su via generale Durand de la Penne, oggi viale Giacomo Mat-
teotti. La città del tridente è meta turistica per il bel mare, i bagni di
sole, l’aria salutare, come affermano in alcune pubblicazioni due il-
lustri medici, dapprima il dottor Giulio Petraglia e poi il medico con-
dotto-ufficiale sanitario dottor norberto Perotti. e’ in piena attività
il nuovo ospedale di nettuno il “Sanatorio Orsenigo dei Fatebene-
fratelli”voluto fortemente da don Temistocle Signori e dal famoso”
cacciadenti”dell’Isola Tiberina di Roma fra Giovanni Battista Orse-
nigo. La linea ferroviaria, consente di arrivare da Roma in solo qua-
rantacinque minuti e la piccola borghesia romana viene volentieri
a passare qualche giorno spensierato nella calda ed assolata net-
tuno, proprio come in quel tragico inizio di luglio, quando una
santa si spegne, perdonando il suo assassino, nell’ospedale di frate
Orsenigo fra la commozione e le preghiere di un intero paese.
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