Pagina 143 - santa maria goretti 01

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però, anche il turismo, come tutte le realtà umane, è un fenomeno
ambiguo, e cioè utile e positivo se diretto e controllato dalla ragione
e da qualche ideale; negativo se scade a semplice fenomeno di
consumismo, a frenesia, ad atteggiamenti alienanti e amorali, con
dolorose conseguenze per l’individuo e per la società.
È perciò necessaria anche un’educazione, individuale e collettiva
al turismo, perché si mantenga sempre al livello di un valore
positivo di formazione della persona umana cioè di giusta e meritata
distensione, di elevazione dello spirito, di comunione con il
prossimo e con dio. È soprattutto necessaria un’educazione religiosa
affinché il turismo non turbi mai le coscienze e non abbassi mai lo
spirito, ma anzi lo elevi, lo purifichi, lo innalzi al dialogo con
l’assoluto e alla contemplazione del mistero immenso che ci avvolge
e ci attira”. dunque il cristiano deve andare controcorrente rispetto
alle sirene del consumismo e deve dedicare il suo relax alla
contemplazione e alla meditazione, evitando la frenesia del
divertimento a tutti i costi e le chimere delle false ideologie. ed ecco
che nel suo ragionamento la figura di Santa Maria Goretti diventa
emblematica perché esempio di fortezza e di rettitudine morale fino
all’estremo del sacrificio: “Maria Goretti, luminosa nella sua bellezza
spirituale e nella sua già raggiunta eterna felicità, ci invita proprio ad
avere fede ferma e sicura nella “parola di dio”, unica fonte di verità,
e ad essere forti contro le insinuanti e avvolgenti tentazioni del
mondo”. egli cita ben due volte pio Xii: “Fortezza della vergine –
disse pio Xii – fortezza della martire, che la giovinezza mette in una
luce più viva e radiosa. Fortezza che è a un tempo tutela e frutto
della verginità”. e poi ancora: “in alto i cuori! Sopra le malsane
paludi e il fango del mondo si estende un cielo di bellezza. È il cielo
che affascinò la piccola Maria; il cielo a cui ella volle ascendere per
l’unica via che ad esso conduce: la religione, l’amore a Cristo, l’eroica
osservanza dei suoi comandamenti. Salve, o soave e amabile Santa!
Martire della terra e angelo in cielo, dalla tua gloria volgi lo sguardo
su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti
esalta!”. Chiaramente non casuali i riferimenti al papa che il 24
giugno 1950 in piazza San pietro di fronte a 500 mila fedeli aveva
proclamato la canonizzazione di Maria Goretti. poi, sempre per
associazione di idee, un riferimento legato alla data dell’1 settembre
ed allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale a partire dalla terra
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