Pagina 92 - costume di nettuno 2

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nava una ricerca sui costumi, per meglio
organizzare le manifatture del Regno.
«dalle tavole pubblicate in varie serie ci
sembra possibile di ricostruire l’attento
lavoro compiuto dai vari disegnatori chia-
mati a collaborare alla nobile opera che si
può credere, innanzitutto, immaginata per
dare alla Francia e dalle genti dell’Impero
coscienza della loro varietà e della loro
importanza, in modo di confermare in cia-
scuno quel senso epico ed umano che era
nella mente di napoleone. I funzionari
dell’Imperatore capirono certamente il
valore politico dell’opera che promuoveva-
no, probabilmente non sapevano quanta
importanza avrebbero potuto avere per gli
studi folkloristici i loro disegni a colori, fatti
sui costumi in uso, e le osservazioni che
corredavano le diverse tavole»
22
.
si deve comunque considerare che gli
studi sul costume nell’ottocento erano
magnificati dal Romanticismo «che esaltò il
popolo come simbolo estetico, politico e
morale»
23
.
Il momento di maggiore elevazione del
costume avveniva durante il carnevale
romano e numerosissime sono le immagini
che gli artisti ci hanno tramandato del
costume di nettuno nella più sfrenata festa
popolare romana. Già ai tempi di Paolo II
(1464-1471) il carnevale si svolgeva con artis-
tica solennità
24
. «certamente il carnevale sul
corso non poteva essere inaugurato in
modo più sontuoso. La prima mascherata
che ivi comparve rimase e rimarrà memora-
bile. Paolo II aveva elargiti a tale scopo 400
fiorini d’oro - somma notevole per quei
tempi – ed egli stesso, circondato dai cardi-
nali e dalla sua corte, volle assistere dalla
loggia del suo palazzo allo sfilare del corteo
carnevalesco»
25
. È tra la fine del settecento e
la prima metà dell’ottocento che ci vengono
tramandate le immagini più interessanti.
una delle più preziose testimonianze della
Roma papale e del carnevale romano ci è
pervenuta da antoine Jean-baptiste thomas
(1791-1834): «a Rome, le carnaval dure huit
jours qui ne se suivent pas, car comme ils
commencent toujours un samedi, par res-
pect pour les institutions religieuses, les bals
et les mascarades sont suspendus les
dimanches et le vendredi qui précede le
mardi gras. ces huit jours sont au nombre
des plus agréables que l’on puisse passer à
Rome; la gaieté la plus vive y est accompa-
gnée d’une décence, au moins apparente:
une police sévère y maintient le bon ordre»
26
.
Le facoltose dame romane amavano
indossare il costume nettunese o modificar-
lo in occasione delle feste di carnevale come
si può vedere dalle tavole disegnate dal
thomas
27
. una ulteriore conferma sull’uti-
lizzo del costume nettunese nel carnevale
romano ci è tramandata da bartolomeo
soffredini che nel 1839 così scriveva: «la
loro vestitura è del tutto particolare che non
ha simile in tutta l’Italia, e presentemente è
ella in Roma fra gli abiti da maschera»
28
.
del resto le nobildonne romane avevano
modo di vedere le nettunesi a Roma e cer-
cavano di assicurarsi gli abiti migliori che
non passavano inosservati come testimo-
niato dal padre agostino maria sonsis
somosco: «del vestire delle donne di
nettuno io posso darne contezza, perché
qui in Roma se ne vanno vedendo, ed io
sono stato anche in nettuno medesimo una
volta. usano queste il vestir di rosso più di
qualunque altro colore: ed il vestito è di tal
forma, che qui suol dirsi che vestano alla
turchesca. Parlando delle più benestanti, il
fondo o sia lembo della gonna è trinato
d’oro a più d’un giro, e talvolta con anda-
mento d’intrecciatura bizzarra, quasi direi
a guisa di quelle trinature, che vedonsi ne’
teatri sopra gli abiti asiatici»
29
.
Il costume nettunese fatto di lana cotta,
tinta, sino alla seconda parte del settecento