Pagina 30 - costume di nettuno 2

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C
LEMENTE
M
ARIGLIANI
26
ta di costumi di Roma e suoi contorni disegnati
ed incisi all’acquaforte
edita a Roma nel
1841
11
. Nelle due opere sono ritratti i costu-
mi di Roma, Velletri, Albano, Castel
Madama, Frascati, Tivoli e molti altri centri
della Campagna Romana. Anche il grande
pittore Léopold–Louis Robert (1794 –1853)
focalizzò la sua attenzione tra Roma, la
Campagna Romana e Napoli e i suoi din-
torni diventando appassionato ritrattista di
quei paesaggi, dei briganti, dei costumi
femminili, componendo tele sfavillanti.
Celebri sono le rappresentazioni di donne
in costume tradizionale su tutte quelle di
Procida e di Nettuno datate 1822. Succes-
sivamente realizzò la grande tela
Les mois-
sons dans les Marais Pontins
, quadro che fu
esposto al
Salon
del 1831 dove registrò un
notevole successo. Il quadro fu acquistato
dal re di Francia Luigi Filippo d’Orleans
(1830-1848) che successivamente lo donò al
Louvre
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.
A Jules Louis Philipp Coignet (1798 –
1860) dobbiamo le suggestive tavole di pae-
saggio con personaggi intenti nella vita
quotidiana o nei momenti di svago; celebri
sono soprattutto le incisioni riguardanti
Nemi, Monte Porzio e Castel Gandolfo
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. Di
grande effetto sono anche i quadri di
Dietrich Wilhelm Lindau (1799-1862), egli
ritrasse le ottobrate romane, il saltarello e
scene campestri divenendo sperimentato
pittore di genere
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. Anche Antonio
Acquaroni (1801-1874) che ha lasciato testi-
monianze stimolanti si interessò soprattut-
to a Roma
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ed ai suoi dintorni. Fu impiega-
to alla calcografia di Roma per conto della
quale eseguì una serie di vedute. Molto
celebri sono le incisioni (oggi rarissime) che
eseguì riprendendo i porti di Anzio
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e
Civitavecchia
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, dove rappresentò con
minuzia le navi, le draghe, i fanali, popo-
lando le stampe di personaggi immersi
nella loro quotidianità, lasciandoci un deli-
zioso documento della vita marinara della
prima metà dell’Ottocento.
A François–Fortuné Antoine Ferogio
(1805–1888) dobbiamo le splendide stampe
de
L’Italie par Ferogio
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in cui vengono inda-
gate le immagini di Roma e della sua
Campagna, (particolarmente interessanti
perché ottenute da un punto d’osservazio-
ne originale) le vedute di Nettuno e di
Ariccia. Anche Charles Coleman (1807–
1874) fu completamente assorbito dalla
Campagna Romana. Nel Periodo tra il 1848
ed il 1850 ci ha trasmesso una serie di
acqueforti pubblicate nel 1850 con il titolo
A series of subiects peculiar to the Campagna of
Rome and Pontine Marshes.
L’opera si vende-
va presso la libreria Monaldini in Piazza di
Spagna
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. Le richieste delle incisioni conti-
nuarono ancora per molti anni tanto che la
pubblicazione fu ristampata nel 1912 e
ancora replicata nel 1929. A sua volta
Achille Pinelli (1809–1841), figlio di
Bartolomeo Pinelli «come questi, si specia-
lizzava incisore per le sacre rappresentazio-
ni (lasciando) preziose testimonianze di
fabbriche e complessi urbani oggi distrut-
ti»
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. Edward Lear (1812-1888) disegnatore
efficacissimo da abile ed attento ritrattista
della natura quale era, ci ha lasciato l’opera
Wiews in Rome and its environs
edita nel
1841, nella quale sono rappresentate:
Ardea, Pratica, Nettuno, Ninfa, Sermoneta,
e le località più interessanti intorno a
Roma
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. A sua volta Artur John Strutt
(1819–1888) esplorò instancabilmente la
Campagna Romana
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ritraendo i paesaggi
ma soprattutto rimanendo attratto dai
costumi femminili. Molto celebri sono gli
acquerelli del costume delle donne di
Nettuno e di Sonnino
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che lo impressiona-
rono in maniera particolare. A Filippo Meli
(1795-?) si devono le incisioni
Scene di socie-
tà ossia piacevole collezione di rami e analoghe
illustrazioni desunte dagli umani costumi
edite