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INCENZO
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ONTI
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care il disegno di Gianpietro con i vari
costumi della Campagna romana, dove in
bella mostra si evidenzia quello di Nettuno.
Nel 1884
L’Illustrazione Italiana
per
l’inaugurazione della ferrovia Albano-
Anzio-Nettuno descriveva l’evento attra-
verso le parole del giornalista che si firma
Ipsilonne: «Ti risparmio i brindisi, le lapidi,
ed il menù del pranzo che ebbe luogo nella
Villa Bell’Aspetto del principe Borghese tra
Anzio e Nettuno. Visitandola si spiega
come i romani facessero di questa plaga il
loro luogo di riposo e di delizie, e ti segno
qui a prova e conferma della cattiva aria
della campagna romana il magrolino sinda-
co di Nettuno, alto tre metri, largo idem.
Eccoti anche l’onorevole Torlonia Sindaco
di Roma, nell’esercizio delle sue ff.funzioni
tra due belle nettunesi in costume»
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.
Nella stessa rivista succitata intorno al
1891 da una fotografia di Valeri-Mancinelli
per l’inaugurazione dell’Acquedotto di
Nettuno tra tutti gli ufficiali della scuola,
unitamente alla Società Operaia, alle
Maestre Pie, al Duca d’Aosta insieme al sin-
daco di Nettuno Stefano Grappelli ben si
ritrovano le due priore durante la benedi-
zione delle acque derivanti dalla sorgente
detta Fontana di Papa.
Numerose furono le presenze, durante
il periodo dell’era fascista, delle donne in
costume nettunese in tutte le feste popolari
o raduni ritrovate in foto di vari giornali
dell’epoca . Ricordiamo la Festa dell’uva ai
Mercati Traianei a Roma nel 1933, il raduno
dei Costumi nazionali a Merano nel 1934, la
sagra delle fragole a Nemi e il gruppo fol-
kloristico a Montecatini ed infine l’inaugu-
razione della città di Pomezia nel 1939.
Ma tra tutti questi ricordi fotografici,
dove volutamente non riportiamo i nomi
delle donne in costume nettunese perché
ogni ragazza del paese si possa riconoscere
od immaginare, il più significativo ci sem-
bra la partecipazione della giovane Lea
Mariola a Londra.
La sua presenza fa assumere al costume
di Nettuno una valenza internazionale.
Dalle parole della Mariola (nata a
Nettuno nel 1915) novantaduenne si percepi-
sce ancora l’orgoglio di una partecipazione
ad un evento così importante come fu il 25°
anniversario dell’incoronazione del Re
Giorgio V nell’anno 1935. La Mariola ci rac-
conta che nel suo bell’abito da priora, con i
suoi pizzi e merletti fu chiamata a rappresen-
tare il Lazio ed in particolare l’Urbe
Capitolina affiancata da altre ragazze giova-
nissime, sempre in abiti folkloristici, prove-
nienti da altre città europee. Lea, al fianco del
suo cavaliere Settimiano Magliano, nel suo
meraviglioso abito rosso-porpora fu molto
ammirata e presentata ai Reali d’Inghilterra
che ne rimasero ammirati. Ricorda anche
l’incontro con S.E. Dino Grandi, ambasciato-
re italiano a Londra e con Guglielmo
Marconi il quale gentilmente le propose una
coppa di gelato in onore della sua bellezza e
del suo vestito. La stupenda favola di
Cenerentola si concluse con il ballo e canto
previsto dalla serata, prima del quale, fu
redarguita dall’accompagnatore italiano con
le secche parole: comportati bene «il Duce ti
ascolta» che ancora oggi rimangono impres-
se nella mente della nostra bella priora.
Intorno agli anni 1940/50 ritroviamo, la
priora, come emblema in
Società di diverti-
mento paesano Bellinasi
tra i quali spicca
come socio onorario il Cav. Brovelli-
Soffredini ed in un
Comitato Pro Anzio e
Nettuno
con relativo bollettino, durante
l’immane flagello della seconda guerra
mondiale, allo scopo di organizzare e pro-
muovere tutte quelle iniziative intese alla
ricostituzione di un paese come Nettunia.
Un’altra bella pagina di Rampone ci
ripropone l’ammirazione generale che
desta il costume nettunese: «nel 1976, a