Pagina 148 - costume di nettuno 2

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arina
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ciarelli
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il corpetto dello stesso tessuto e colore
della gonna, non presenta stecche, ma
viene rinforzato da una tela grezza: il suo
taglio è semplice, senza maniche , con allac-
ciature laterali che permettono di cambiare
taglia o destinatario senza modifiche. lo
scollo rotondo quasi sino in vita è bordato
da una passamaneria argentata alta 7 centi-
metri con disegni geometrici, il giro mani-
che è bordato da una fettuccia fatta a tela-
io di cotone grezzo. la gonna e il corpino
sono cuciti insieme a mano con un cordon-
cino di cotone rosso.
il giacchino dello stesso tessuto e colore
della veste, appare sciolto senza chiusure,
è foderato da tela di cotone grezza, ed è
bordato da passamaneria argentata alta 7
cm, ma con disegni diversi da quelli del
corpetto. le maniche, dritte, con una sola
cucitura, sono rifinite ai polsi con una pas-
samaneria argentata, un nastro di seta gial-
lo e un merletto di cotone bianco realizzato
ad uncinetto. il disegno del giacchino non
presenta tagli, tranne due trasversali alle
spalle, per cui realizzato da un unica stoffa.
Sul dietro del giacchino si formano faldine
aperte (vedi a.J.B. thomas,
Un an à Rome et
dans ses environs,
parigi 1823 ; acquaforte di
Filippo Ferrari
Donna di Nettuno
; incisione
di S. Busuttil
Pescatori di porto d’Anzio a
Nettuno
, 1837, a. gasparini
Donne di Nettuno
,
1838), anch’esse bordate dalla stessa passa-
maneria. all’interno del giacchino notiamo
un nastro di cotone grezzo, cucito al centro
vita, che permette di tenere stretto al corpo
l’indumento.
la pettorina, utilizzata per nascondere
la profonda scollatura, è un rettangolo
foderato di stoffa di lino a righe bianco e
bordeaux, ed è composta sul davanti da tre
sovrapposizioni di stoffe: esternamente
lino a righe come la fodera, al centro seta
gialla, e in alto centralmente una striscia di
passamaneria argento.
la camicia, di tela di cotone, color bian-
co grezzo, è priva di maniche. è munita di
nastri per l’allacciatura ed è ornata sul
davanti da tre trine di cotone fatte all’unci-
netto, una delle quali rossa.
la tegola è realizzata da una tela di
lino (50x46 cm) con balze rosse, nere e oro
di filo di seta, con fiori ricamati e disegni
geometrici, passature e fili dorati che for-
mano un disegno di piccole anatre. alle
due estremità è ripiegata in quattro parti in
modo da formare un rettangolo e mostrare
i disegni.
nella parte posteriore della tegola si
trovano due nastri di cotone, adoperati per
reggere stabilmente il copricapo. la forma
rigida della montatura della testa, ovvia-
mente derivata dal panno ripiegato e da
una intelaiatura di cartone, è in tutto simile
a quella dell’esemplare ottocentesco anche
nella realizzazione tessile, che compare nel
m
artinet
Costumes Italiens 1810.
Facente parte del copricapo abbiamo
trovato una treccia di capelli veri, annodata
con nastri color cremisi di raso operato,
attaccata ad un grosso fiocco con un piccolo
burlotto (rigonfiamento) da appoggiare alla
fronte, due altri nastri sempre dello stesso
tessuto sono allungati da una fettuccia che
permette l’allacciatura dietro la nuca.
infine due nastri con fiocco di merletto
color crema: uno è adattato per essere allac-
ciato in vita con fettucce laterali.
ora mettendo insieme i prototipi fin
qui analizzati notiamo che i tessuti e le
guarnizioni pervenuti fino al giorno d’oggi
risultano:
raso o seta di color cremisi o rosso (per
quasi tutti gli esemplari studiati), utilizzati
per il giacchino e per la veste: anticamente
chiamati “
corsaletto
” e “
guarnaccia
”; filo
d’oro o d’argento per le guarnizioni fatte a
telaio che guarniscono: lo scollo, l’orlo della
veste, i polsi del giacchino , lo scollo del