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Città di Nettuno

Conferimento del titolo onorifico di Città di Nettuno

Concesso dal Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi

con decreto del 24 febbraio 2003

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Città di Nettuno - cenni storici
di Benedetto La Padula


"Forse un giorno le grandiose rovine della preistorica Nettunia, che il glauco mare vieta di scrutare tra le profumate alghe, potranno rivedere il bel sole latino nell'amenità del suo orizzonte, e risorgere memorie importanti per la storia della nostra terra ".

Così nel 1923 parlava di una Nettunia sepolta dal mare Giuseppe Brovelli Soffredini, nel suo libro "Nettunia". Le ultime ricerche storiche fanno ritenere che una antica città esistesse prima di Roma nel tratto di costa che dall'odierna Anzio va fino a Torre Astura. La città di Antium, capitale dei Volsci, diviene colonia romana nel 338 a.C. Dopo la caduta dell'Impero Romano e con le invasioni barbariche, scompare la ricca Anzio romana e intorno al tempio del dio Nettuno si ricostituisce il nucleo abitato che da esso prende il nome. Nel Medioevo il feudo di Nettuno passa di mano in mano tra i maggiori feudatari del Lazio: i primi sono i conti di Tuscolo, poi i monaci di Grottaferrata, gli Orsini e i Frangipane. È di questo periodo la nascita di Torre Astura, una fortificazione militare costruita nel 1193, su disegno di Mariano di Giacomo, detto "II Taccola". La Torre è costruita sui resti della peschiera di una villa romana, da dove inizia uno dei due bracci del porto romano, ed è probabilmente una costruzione sorta per difendere il porto di Astura, all'epoca ancora efficiente, dalle incursioni saracene. Nel 1268 in Torre Astura viene catturato il giovane Corradino Hohenstaufen di Svevia, nipote di Federico II.
Il feudo passa poi ai Colonna, ai Borgia, ai Carafa e di nuovo ai Colonna, che lo tengono fino al 1564, quando lo cedono alla Camera Apostolica. Nel 1503 viene inaugurato il Forte Sangallo, costruito dal papa Alessandro VI Borgia, su progetto di Giuliano da Sangallo, ad opera del fratello Antonio. Nel 1550, secondo la tradizione, approda fortunosamente sulle coste di Nettuno la statua della Madonna delle Grazie, proveniente dall'Inghilterra, per sfuggire alla violenza iconoclasta di Enrico VIII.
Davanti alla costa nettunese, i marinai che la stanno trasportando a Napoli incorrono in una tempesta e decidono di affidare la statua della Vergine agli abitanti di Nettuno, di cui diviene la Patrona.. Nettuno, alle dirette dipendenze del papato, è soggiorno preferito degli esponenti della Curia romana, che vi fanno edificare sontuose ville, come quella del cardinale Giovan Battista Costaguti, divenuta poi proprietà dei principi Borghese. La Camera Apostolica, il 3 maggio 1831, cede a questa ricca famiglia il territorio di Nettuno.
Con l'unificazione del Regno d'Italia, il paese viene collegato a Roma con una ferrovia, che ne agevola lo sviluppo turistico e demografico. Nel 1888 viene inaugurato il Centro Esperienze di Artiglieria per la sperimentazione e il collaudo di armi e munizioni, che si sviluppa lungo la fascia costiera a sud di Nettuno. Nel 1900 arriva l'illuminazione elettrica.
Il 6 luglio 1902, per aver voluto difendere la propria purezza, muore all'ospedale di Nettuno la piccola Maria Goretti, che era stata insidiata nella sua casa di Conca da un giovane vicino. Viene proclamata santa nel 1950 da Papa Pio XII e nel 1953 è proclamala compatrona di Nettuno.
Dal 1939 al 1945 Anzio e Nettuno sono riuniti in un solo comune, chiamato Nettunia. Nel periodo fascista viene risistemato il centro storico con la creazione di numerose piazze, costruito il lungomare, edificata la nuova stazione con l'elettrificazione della linea ferroviaria per Roma. Il 22 gennaio 1944, sulle spiagge di Nettuno sbarca il generale John Porter Lucas, a capo del VI Corpo d'armata. Alla fine della guerra, gli Stali Uniti d'America vi costruiscono un cimitero monumentale nel quale sono sepolti i soldati caduti nelle campagne militari che avevano portato gli alleati anglo-americani dalla Sicilia a Roma. Dal dopoguerra inizia un periodo di crescente sviluppo, che porta servizi, strutture e la popolazione fino agli oltre 42.000 abitanti di oggi.
Tra i suoi cittadini illustri Nettuno ricorda il poeta Antonio Ongaro, che alla corte dei Colonna, tra il 1578 al 1581, vi compone la favola pescatoria "Alceo"; Andrea Sacchi (1599-1661), uno dei maggiori esponenti della pittura classica romana del 1600 e l'oratore gesuita Paolo Segneri (1624-1694). Più recentemente lo storico e pittore Giuseppe Brovelli Soffredini (1863-1936), il maestro di musica e direttore di banda Angelo Castellani (1863 - 1942), il medico chirurgo Guido Egidi (1883 - 1949), il pittore Lamberto Ciavatta( 1908- 1981).





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizione del Gonfalone 2003
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