Il 21 marzo 1624 nasce a Nettuno PAOLO SEGNERI, celebre oratore, profondo teologo, apologista e letterato.
Educato nel collegio romano, entrò nella compagnia di Gesù il 2 dicembre 1937 e, ordinato sacerdote nel 1653, fu destinato alla predicazione a cui si preparò con lo studio assiduo della Sacra Scrittura, dei Padri e con la lettura delle orazioni di Cicerone.
Dal 1661 al 1692 predicò il quaresimale e le missioni al popolo in gran parte d'Italia, gradito in seguito non solo dal popolo, impressionato dalla sua parola accesa e dalle flagellazioni che 'imponeva sul pulpito e nelle processioni di penitenza, ma anche dai grandi, primo fra tutti il Granduca Cosimo III, che se ne servirono anche in questioni assai difficili e scabrose.Nel 1692 il Papa Innocenzo XII lo vuole a Roma come esaminatore dei vescovi, teologo della Sacra Penitenzieria e predicatore del palazzo apostolico. Dopo aver cercato in ogni modo di declinare l'incarico, si presenta per la prima volta quale predicatore all'adunanza del Sacro Collegio presieduta dal Pontefice, ed ottiene grandissimo successo. Innocenzo XII da allora lo vuole per suo consigliere nelle più delicate questioni ecclesiastiche. Negli ultimi anni della sua vita gli vengono affidati anche incarichi diplomatici, che compie con ammirata e rara saggezza. Una grande fama si acquista specialmente col suo "Quaresimale" più volte ristampato, per cui viene paragonato a San Bernardino da Siena per l'efficacia della sua parola, e al Bourdalouve per la forza e l'arte della predicazione, ma che supera per la ricchezza della fantasia ed il calore dei sentimenti. Per l'Italia viene considerato il principe degli oratori, il Cicerone moderno. Per la ricchezza e purezza della lingua, merita di essere citato, ancora vivente, dal Vocabolario della Crusca. Le sue opere tra cui il "Quaresimale"; "La Concordia"; "La Manna dell'Anima"; "I Panegrici"; "Il Cristiano Istruito"; vengono adottate come testi linguistici.
Nel mese di luglio 1694 si ammala gravemente. Per consiglio dei medici si appresta a recarsi a Tivoli per poi passare all'aria della sua patria, in riva al mare; ma per l'aggravarsi della malattia, viene riportato a Roma nella casa dei padri Gesuiti a S. Andrea al Quirinale, dove muore il 9 dicembre dello stesso anno, compianto da tutti e chiamato "angelo" dallo stesso Sommo Pontefice. |