(di Benedetto La Padula )
Giuseppe Brovelli Soffredini (Nettuno 16.5.1863 - 26.11.1936), storico, scrittore e pittore, autore del libro "Neptunia", Roma, 1923, nel fondo "100Libri per Nettuno", inv. n. 47.
Riferisce Romualdo Luzi: "(Giuseppe Brovelli Soffredini) scrisse fra l'altro, una piccola monografia dal titolo "Antonio Ongaro, la sua cittadinanza (Nettuno) ed il suo poema", Roma, 1911, pp.16, purtroppo introvabile" ("Nettuno", Vincenzo Cerri, 1986, pag. 307, nel fondo "100Libri per Nettuno", inv. n. 49).
Vi si legge ancora, a pag. 62: "I suoi quadri hanno toni caldi e assai coloriti; si ammirano soprattutto i suoi ritratti, vivi, aggraziati, somigliantissimi. Dipinse per primo l'effige di Santa Maria Goretti, basandosi su testimonianze di persone che la conobbero e su alcune fotografie delle sorelle della Martire. I suoi quadri, non troppo numerosi, sono stati sparsi un po' dovunque dopo la morte del fratello Pietrantonio, col quale si estinse il ramo nettunese della sua antica e nobile famiglia".
Sono opera sua un autoritratto del 1911 (pinacoteca del Comune di Nettuno), una grande tela, che raffigura la rappresentazione dell'Alceo di Antonio Ongaro, recitata nel palazzo Colonna di Nettuno, nell'anno 1581 (esposta nella sala "Giovanni Serra" del Palazzo Municipale ), un ritratto di S. Maria Goretti del 1929 (nella cappella dedicata alla Santa, nell'edificio della "Divina Provvidenza" a Nettuno) e gli affreschi eseguiti nella chiesa di san Francesco, raffiguranti la battaglia di Lepanto, sempre a Nettuno.
Un'esposizione, purtroppo non completa, dei quadri di Brovelli Soffredini, con la compilazione del catalogo, è stata curata da Clemente Marigliani e Vincenzo Monti, per conto del Comune di Nettuno, dal 6 al 30 maggio 2001, nel Forte Sangallo. Hanno scritto gli autori nella presentazione:
"Giuseppe Brovelli Soffredini è figlio di Giovanni Brovelli e di Paola Censi, dal cui matrimonio, avvenuto il 21 ottobre 1866, nacquero oltre a Giuseppe, anche Edvige, Francesco e Pietrantonio.
Giovanni fu assessore al comune di Nettuno, ... Giuseppe Brovelli Soffredini ricoprì la carica di agente consolare di Francia presso il porto di Anzio, carica che i Brovelli si trasmettevano di generazione in generazione. Al Museo Napoleonico di Roma si conservano la feluca che egli indossava nelle cerimonie ufficiali e il sigillo che apponeva sopra gli atti.
Abitò prima in piazza Gelso (oggi Segneri-Soffredini nel borgo di Nettuno) e in seguito, dal 1922, nella nuova residenza in piazza San Francesco.... Dedicò tutta la sua attività di scrittore e pittore quasi esclusivamente ai paesaggi, al folklore, agli avvenimenti che coinvolsero la città di Nettuno. Infatti nei suoi quadri troviamo vedute del colle di Nettuno, di Villa Borghese, le marine che effigiano il vecchio borgo, la chiesa di San Francesco, numerose donne disegnate in costume nettunese, molti quadri che rappresentano la processione della Madonna delle Grazie, infine parecchi ritratti tra i quali quello celeberrimo di Santa Maria Goretti. ("Brovelli Soffredini-Un pittore di Nettuno", Vincenzo Monti-Clemente Marigliani, Nettuno, 2001, nel fondo "100Libri per Nettuno", inv. n. 180)