(di Don Vincenzo Cerri )
Nel 1560 nasce a Nettuno il poeta ANTONIO ONGARO, che alcuni storici dicono padovano forse perchè ha studiato a Padova e suo padre era originario di quella città. Tutti gli storici nettunesi invece gli assegnano i natali a Nettuno, di cui il poeta fa una magnifica descrizione celando se stesso nell'Alceo. D'altra parte non si capirebbe perchè l' Ongaro avesse scelto proprio questa terra, quasi sconosciuta ai suoi tempi, come teatro del suo poema.
Ancora giovanissimo studia giurisprudenza e si dedica contemporaneamente allo studio preferito della poesia. Affascinato dalle opere di Torquato Tasso, suo contemporaneo, cerca di imitarlo componendo il poema ALCEO, che recita per la prima volta nella sala dell'antico Palazzo Baronale di Nettuno alla presenza della corte dei Colonna.
Il pregio e l'eleganza del verso sono degni di ammirazione, ed il poema, per i suoi chiarissimi pregi, può annoverarsi fra le cose preziose che onorano la poesia italiana. Ongaro vi espresse i sogni, le sue speranze fervide, gli amori giovanili, la sua terra natale. E' un quadro smagliante nei suoi minimi dettagli, che illustra l'orizzonte di Nettuno sua patria, e che il Crescimbeni storico-letterario, conferma accennando ai primi versi del poeta:
<< Alceo prima gloria ed ornamento
Di questo mar, che nacque dal castello
Che dal gran dio dell'onde ha preso il nome>>
Muore presso i duchi di Latera, ramo dei Farnese, alla giovane età di 33 anni.